Solo a nominarlo, il nome di Norcia, evoca emozioni, memorie e desideri. Luogo di arrivo o di passaggio, porta verso i misteri e i miti che abitano le cime e le cavità dei monti azzurri, i Sibillini, l’antica città di San Benedetto è il centro di uno degli ombelichi magici intorno a cui si sedimentano e stratificano le storie degli umbri.

Da qui, seguendo le acque di mille rivoli che diventano torrenti e fiumi, Il Sordo, il Corno, il Nera, si scende la Valnerina per arrivare, passata la Cascata delle Marmore, a Terni. La città abita placida la sua conca, cercando di continuo, nella sua storia, una sintesi tra lo spirito dei luoghi e la modernità di un’industria sempre all’avanguardia.

Alzando lo sguardo appare Stroncone, sul suo colle che sale all’Appennino, il volto franco e aperto che sfida i venti. Sempre seguendo il Nera si arriva a Narni, altra nobile città d’altura, che come gli altri borghi circostanti sembra una nave di pietra a spasso tra le nuvole. Il cerchio delle città dell’acqua si chiude a Sangemini, dove l’elemento così caro alla vita, dopo il matrimonio fecondo e generoso con i minerali della terra, restituisce il suo dono prezioso.